Il mio Carso è duro e buono.
Ogni filo d'erba ha spaccato la
roccia per spuntare,
ogni suo fiore ha bevuto l'arsura
per aprirsi.
Per
questo il suo latte è sano e il suo miele odoroso...
Scipio Slataper
I panorami che si
abbracciano dal sentiero Rilke, sono
quelli che meglio sintetizzano questa terra, aspra e dura come la
roccia che la
costituisce, ma capace di regalare l’emozione di scorci luminosi di
ineguagliabile
suggestione, là dove s’incontra con il mare.
Passeggiare
senza fretta sui molti sentieri che si snodano sul Carso, tra i muretti
a
secco, i borghi con le case di pietra, le doline, le pietraie, i resti
degli
antichi castellieri, può riservare molte sorprese; e dopo la
passeggiata una
meritata sosta in una delle molte “osmize” per uno spuntino e un buon
bicchiere di vino terrano.
Il Carso è un
ambiente caratterizzato da fenomeni legati alle caratteristiche
chimiche e strutturali delle rocce calcaree,
che vengono corrose dalle acque piovane ricche di anidride carbonica. L’acqua è dunque
la vera creatrice
del paesaggio carsico: modella le doline, incide
i campi carreggiati, corrode le rocce e
dà vita a un mondo sotterraneo di voragini, inghiottitoi e
caverne, dove le
acque sprofondano e scolpiscono concrezioni luccicanti dalle forme
bizzarre. Sono oltre 2.700 le grotte censite nella Venezia Giulia. Fra
quelle accessibili turisticamente ci sono la Grotta Gigante, in
provincia di Trieste, e le più famose Grotte di Postumia e le
Grotte di San Canziano nella vicina Slovenia.
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